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lunedì, Dicembre 8, 2025
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Ma la provincia si ricorda che esistiamo, siamo una scuola e non un cantiere?

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Come stanno procedendo i lavori nel nostro istituto? Quali saranno i prossimi interventi? Come ha reagito la comunità scolastica a questi cambiamenti e ai disagi? Per rispondere a queste ed altre domande Voci di Corridoio ha deciso di rivolgersi alla dirigente Elda Frojo, a un componente del Consiglio d’Istituto, la professoressa Maria Mordenti, e a uno dei rappresentanti degli studenti, Francesco Napoli.

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La professoressa Maria Mordenti: «Sia noi docenti sia gli studenti avremmo potuto presentare una lettera alla Provincia sostenendo la nostra dirigente»

La prof.ssa Mordenti

In che modo la sua attività di docente ha risentito della situazione di disagio in cui il nostro istituto si trova ora?

«Nel primo periodo la situazione mi è risultata molto difficile: essendo una docente di lingue, materia in cui la comunicazione è fondamentale, spesso le spiegazioni sono state completamente bloccate dai rumori, quindi mi sono trovata sul momento a dover convertire la tipologia della mia lezione per adeguarla alla situazione dei lavori»

Gli altri docenti si sono rivolti a lei o ad altri membri del Consiglio d’Istituto per chiedere un intervento o per proporre delle soluzioni di compromesso tra le esigenze didattiche e dei lavori? Nel caso, avete pensato a delle proposte?

«Come componente del Consiglio d’Istituto nessun docente si è rivolto a me ufficialmente per scrivere una lettera o organizzare qualche tipo di manifestazione contro i lavori, mentre in via non ufficiale molti colleghi hanno espresso il loro malcontento in questa situazione. L’argomento è stato discusso nei vari Consigli d’Istituto, nei quali la dirigente ha ribadito che sta cercando di fare tutto il possibile per minimizzare i disagi e trovare una qualche soluzione a quelli più gravi»

Ritiene che i lavori siano stati organizzati e calendarizzati in maniera opportuna?

«Dal mio punto di vista no. Inizialmente ci avevano detto che i lavori avrebbero dovuto concludersi entro settembre, tanto è vero che gli esami di stato lo scorso anno sono stati spostati in seminario, successivamente il termine è stato fissato a dicembre, ma per una seconda volta non è stato rispettato. Al momento l’unica certezza è che sarà così fino alla fine dell’anno scolastico»

Si aspettava dagli studenti un atteggiamento diverso da quello che effettivamente hanno adottato?

«Da parte degli studenti avrei voluto vedere una maggiore partecipazione, come presentare una lettera alla Provincia di Pavia o organizzare una manifestazione davanti alla scuola, visto che molte volte gli studenti si lamentano per cose inutili. Sia noi docenti sia gli studenti avremmo potuto presentare una lettera alla Provincia sostenendo la nostra dirigente e non farle fare sempre tutto da sola»

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