L’ansia si è diffusa parecchio tra i giovani, soprattutto dopo il Covid-19, ma è una realtà complessa, che sfugge a facili generalizzazioni, poiché di ansie ne esistono di vari tipi. Che cos’è, quindi, l’ansia? In che modo condiziona la vita dei ragazzi e il loro rapporto con gli altri? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Facheris, la psicologa che si occupa dello “Spazio d’ascolto” nel nostro Istituto, e poi ad alcuni studenti e studentesse della nostra scuola.

Secondo la dott.ssa Facheris, l’ansia, pur avendo cause molto soggettive e personali (per esempio, fattori legati all’ambiente oppure alla fase del ciclo di vita in cui un individuo si ritrova in quel momento), è una normale risposta del corpo ad un pericolo o ad uno stress di tipo psicologico ed è dominata dalla paura, una delle emozioni di base che regola la nostra capacità di reagire agli stimoli ambientali. Tuttavia, nel momento in cui l’ansia non fornisce una tensione utile all’adattamento alla realtà circostante, ma si trasforma in qualcosa che limita le nostre capacità di relazionarci con il resto del mondo, ha ripercussioni sul benessere psicofisico dell’individuo che la prova. Può non essere associata ad una causa riconoscibile o precisa, ma quando essa è legata a eventi ben precisi porta a mettere in atto dei comportamenti di difesa come:
l’evitamento della situazione che ci genera malessere o che riteniamo essere potenzialmente pericolosa.
A confermare che l’ansia possa compromettere la propria capacità di rispondere efficacemente agli stimoli esterni sono anche gli studenti. Sofia Sordini e Valentina Berti (3ASIA) dicono che, quando vengono investite dall’ansia, sentono il battito accelerato del cuore e si bloccano facilmente e in generale avvertono come tale emozione abbia un impatto negativo sulle proprie performance scolastiche e sulle relazioni con gli altri, come afferma anche Rebecca Ceriani (3A AFM). Le situazioni che rendono più ansiosi gli alunni intervistati si rivelano essere soprattutto le verifiche a scuola o comunque i momenti di prova, che possono mettere in difficoltà anche chi come Alessandro Zazzarino (5A AFM) dichiara di soffrire solo in modo lieve di ansia.
Della diffusione del problema tra i giovani si dimostrano comunque tutti consapevoli: c’è chi come Sofia Sordini lega tale problematica alla paura del giudizio altrui, chi come Alessandro Zazzarino la associa alle paure relative all’instabilità politica internazionale, chi come Giuseppe Bruno (5A AFM) la addebita alle aspettative degli adulti. Adulti a cui, secondo gli alunni intervistati, è necessario rivolgersi per chiedere supporto e consigli, anche se talvolta tendono a minimizzare o sottovalutare il problema: Rebecca Ceriani, per esempio, ammette di aver parlato con i professori e la psicologa a scuola, ricevendo consigli su come affrontare l’ansia attraverso esercizi di grounding, respirazione e scrittura. Sì, perché l’ansia si può contrastare, come dichiara anche la dott.ssa Facheris: “esercizi e tecniche di rilassamento possono essere molto utili per gestire l’ansia.” Io, per esempio, nei momenti di difficoltà ricorro spesso all’utilizzo di tecniche di rilassamento e quando ne ho l’occasione all’attività fisica, anch’essa molto utile per abbassare i livelli di ansia. Spesso anche trovare momenti di svago attraverso uscite all’aria aperta o in compagnia aiuta a gestire momenti faticosi”.
Dila Palucaj 5A SIA, Nicole Berard 5B AFM