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martedì, Luglio 15, 2025
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Conflitto Israele-Hamas: quanto ne sanno gli studenti del Casale?

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La questione israelo-palestinese è “lontana” e poco conosciuta. Questo è il risultato di un sondaggio realizzato da Voci di Corridoio e condiviso tra gli studenti dell’istituto. All’inchiesta hanno partecipato 102 alunni, di cui il 25,5% ha 17 anni, il 23,5% ha 18 anni, il 40% ha da 16 anni in giù e infine il 12% ha 19 anni.

Al campione è stato chiesto se fosse al corrente di quello che è successo il 7 ottobre e si ottiene che il 60% è al corrente, ma non ha approfondito la vicenda; se si considera anche chi non sa bene cosa è successo, allora 7 persone su 10 non hanno approfondito l’accaduto, solo il 20% ne sta seguendo con attenzione gli sviluppi e l’11% non sa nulla al riguardo.

Nonostante una conoscenza approssimativa, la totalità degli intervistati definisce gli attentati come un’azione terroristica(93.1%), ma c’è un 6.9% che non lo ritiene tale. Una notevole divisione si ha anche se si valuta chi considera la reazione di Israele sproporzionata (66%) o proporzionata (35%).

Situazione Palestinese

Se gli orientamenti sono ben definiti, sono limitate le conoscenze. Per il 13.7% dei partecipanti al sondaggio Benjamin Netanyahu è il presidente di Israele e solo per il 35.3% è il capo del governo, mentre il 64.7% ammette di non sapere la risposta. Situazione simile se si chiede dell’esistenza dello stato palestinese: il 38,2% pensa che esista uno stato di Palestina, il 34,3% sa che è presente l’Autorità Nazionale Palestinese, il 25.5% non sa rispondere. Per quanto riguarda le condizioni della Striscia di Gaza prima dell’inizio dell’operazione militare, il 18,6% è consapevole che non era possibile entrare o uscire liberamente, l’11% pensa che fosse possibile entrare, ma non uscire liberamente, il 9,8% che fosse possibile entrare e uscire liberamente, il 61% ha ammesso di non conoscere la risposta.

Circa 7 alunni su 10 inoltre non ritengono che la Striscia di Gaza sia il luogo del mondo con la maggior densità abitativa, ma poco più del 60% degli alunni sa che Cisgiordania non è una provincia dello Stato di Israele. La maggioranza dei votanti (il 65 %) riconosce che il 39% di chi vive a Gaza ha meno di 15 anni ed è consapevole (nel 58 % dei casi) che l’Egitto riconosce Israele come stato legittimo e (nel 66 % dei casi) che il 21% della popolazione Israeliana è araba. Riguardo alla presenza di giornalisti indipendenti a Gaza, invece, il 55% degli studenti considera la possibilità che ce ne siano, ma solo 5 persone su 10, quasi esattamente la metà, credono che il conflitto si svolga in Asia, mentre l’altra metà crede il contrario.

Striscia di Gaza

Dal macro-quesito circa i soggetti o entità coinvolte a vario titolo nel conflitto in Medio Oriente emerge che prima degli eventi del 7 ottobre 2023 il 70 % degli intervistati non sapeva cosa fosse la Jihad islamica, il 60% non aveva sentito parlare dell’Autorità Nazionale Palestinese, il 51% non conosceva la Cisgiordania e il 49% Hamas. La percentuale di coloro che hanno dichiarato di non avere una conoscenza pregressa di realtà come i Kibbutz, l’IDF e l’Iron Dome sale al 96% e si attesta al 94% per il Valico di Rafah. Solo nel caso della Striscia di Gaza e dell’ONU la maggior parte degli studenti (l’80% nel primo caso e il 64% nel secondo) dichiara una conoscenza anteriore ai fatti dello scorso ottobre.

Agli studenti è stato poi chiesto cosa venisse loro in mente alla parola “guerra”: nella maggiorparte dei casi è stato riproposto il termine stesso o un suo sinonimo (scontro, conflitto), più o meno circostanziato, ma alcune risposte si evidenziano rispetto alle altre. C’è chi parla di “sofferenza, violazione dei diritti”, chi di “assurdità”, chi di “soluzione estrema”, e chi specifica

Non definirei quello che succede in Palestina un conflitto ma un vero e proprio genocidio.

Infine si è chiesto agli intervistati se avessero mai partecipato a qualche manifestazione per la pace (per il conflitto tra Israele e Palestina o anche in generale) e, sebbene solo il 4% abbia dichiarato di aver preso effettivamente parte nelle ultime settimane a manifestazioni per il conflitto in esame (e le percentuali diminuiscono per il conflitto tra Russia e Ucraina e per conflitti passati), il 51% afferma che parteciperebbe volentieri.

Ehdaa Attia 4A RIM, May Ibrahim 4A TUR, Giuseppe Serra 5A SIA

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