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venerdì, Settembre 13, 2024
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Inchiesta sugli stereotipi di genere al Casale

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I

l 62.3% degli studenti del Casale pensa che

per una donna sia sempre possibile, se non vuole, sottrarsi a un rapporto sessuale

E’ il risultato di un’inchiesta di “Voci di Corridoio” che ha chiesto agli studenti di confrontarsi sui temi di stereotipi di genere, violenza e conoscenze generali nell’ambito dell’educazione all’affettività.

Il numero totale di risposte ottenute è 183; il 33.3% di chi ha risposto è maggiorenne, il 22.4% ha 16 anni, il 19.7% ha 17 anni, il 15.8% ha 15 anni e infine l’8.7% ne ha 14 o meno. La maggior parte delle risposte sono state date da donne eterosessuali (57.9%), ma hanno risposto anche il 34.3% di uomini eterosessuali, il 3.3% di persone non binarie, il 2.7% è di donne omosessuali e infine l’1.6% di uomini omosessuali.

A livello di stereotipi l’inchiesta di “Voci di Corridoio” è partita da quelli rilevati dall’Istat, che lo scorso novembre ha diffuso i risultati di un suo studio sulla popolazione italiana. In generale questi sono radicati solo in una piccola percentuale del campione investigato (solo poco più del 4% ritiene, per esempio, che per essere completa una donna debba avere dei figli), tuttavia ci sono delle percentuali che rivelano quanto ancora questi siano presenti: ad esempio il 7.1% pensa che “è compito delle madri seguire i figli”, il 9.3% ritiene che “per l’uomo, più che per la donna, è importante il successo nel lavoro” e il 9.8% sostiene che sia “l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia”.

Le qualità più importanti di una donna, secondo gli studenti, sono la bellezza, l’ambizione, l’intelligenza, la comprensione e la sincerità a differenza dell’uomo a cui vengono attribuite come doti prioritarie il comando, la forza e il coraggio.

Per le domande sulla violenza, una domanda ha avuto un riscontro significativo: circa il 62% sostiene che una donna può sottrarsi a un rapporto sessuale se non vuole, una risposta che da un lato attribuisce alla donna una parte della responsabilità per non essersi sottratta ad “attenzioni” indesiderate, dall’altro lato indica una grande fiducia – visto che il campione è per la maggior parte femminile – nella possibilità di evitare forme di violenza se lo si vuole. Solo il 12% dichiara di essere totalmente in disaccordo con questa affermazione. Gli intervistati dichiarano che sono più frequenti gli apprezzamenti indesiderati e/o le molestie verbali che i palpeggiamenti, anche se non c’è una notevole differenza tra le due percentuali.

Circa il 36% dei votanti esplicita poi di essere stato vittima di questa situazione a scuola

Infine abbiamo testato le conoscenze generali inerenti all’uso di metodi contraccettivi: il 52% degli intervistati non conosce l’uso e la giusta funzione della pillola anticoncezionale (il 29% degli interpellati è infatti convinto che si possa assumere per rimediare ad una gravidanza indesiderata); altrettante persone non conoscono il contraccettivo sottocutaneo. Tuttavia il 77% riconosce che profilattico è il contraccettivo che protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.

In riferimento alla conoscenza delle più comuni infezioni sessualmente trasmissibili la maggioranza degli interpellati non conosce l’infezione da Cytomegalovirus (ben l’84% non ne è a conoscenza) e la Clamidia (il 61%), allo stesso tempo però sono più noti il virus dell’Hiv (89%) e il papilloma virus (73.2%). Oltre a ciò, appare carente la conoscenza delle modalità attraverso cui vengono trasmesse tali infezioni.

Miriam Cristiano – Giada Princiotta, 5B AFM

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