In questo anno scolastico la situazione delle palestre a disposizione del Casale è critica. Lo chiariscono direttamente le parole del nostro dirigente scolastico Elda Frojo: «E’ stato molto difficile ottenere, dalla Provincia, la condivisione del palazzetto e di uno spazio a Santa Maria. Anche gli spostamenti sono a carico della Provincia, l’unica cosa che può fare la sottoscritta è segnalare disguidi e disservizi. Nient’altro».
Tra questi quello che ha portato a rinunciare all’uso della palestra presso il Centro Santa Maria, costringendo quasi metà delle classi a rinunciare alla lezione pratica perché la struttura non è agibile e il rischio d’infortunio elevato (perdite d’acqua, spogliatoi non riscaldati e altro). Cosa ne pensano i professori di scienze motorie? «Si poteva evitare – dice il prof Rinaldi – la prima squadra che giocava alla Carducci sapeva già 2 anni fa che non sarebbe più stata in grado di giocare in quella struttura perché non era più a norma, quindi potevano provvedere in tempo a trovare una soluzione, ma hanno voluto aspettare 2 anni e perciò ci siamo ritrovati in questa brutta situazione e ci ritroveremo così anche per i prossimi 2 anni». E’ d’accordo anche la professoressa Iuliano, che spiega anche perché si è dovuto abbandonare il Centro Santa Maria: «Pioveva sia dentro alla palestra sia dentro agli spogliatoi e questo era molto pericoloso per i ragazzi perché rischiavano di farsi molto male». Secondo entrambi il posto assegnato quest’anno, il campo da tennis o quello da calcetto, non sono sufficienti per le attività programmate per l’anno scolastico perché non si può fare basket o pallavolo. Secondo il prof Rinaldi si potrebbe fare pallamano, ma parla di un problema molto importante perché
«manca il materiale e questo è compito della scuola procurarlo e metterlo a disposizione»
Continua la prof Iuliano, «una cosa positiva di questa situazione però c’è, il fatto di fare palestra con due classi insieme e nella stessa struttura porta i ragazzi a socializzare di più e a infrangere alcune barriere della timidezza, cosa che abbiamo sempre cercato di favorire».
Un altro aspetto positivo è che «per fortuna ci hanno dato la possibilità di utilizzare le altre strutture presenti al Santa Maria come i campi da paddle, la palestra e la piscina ma finché la DSGA, che si occupa della nostra assicurazione, non ci dà l’ok noi non possiamo usufruire di questi vantaggi».
Dolente invece la questione trasporti. «Non possiamo farci nulla – spiega la prof.ssa Iuliano – neanche la scuola, perché, come ha detto il nostro dirigente scolastico, non dipende da noi ma dalla Provincia». Per il prof Rinaldi «i mezzi pubblici che arrivano sono quelli che o finiscono una corsa o iniziano un po’ prima il loro lavoro e sono soggetti al traffico, di conseguenza la maggior parte delle volte arrivano in ritardo». Non è possibile pensare di far venire gli studenti direttamente in palestra, soprattutto quelli che hanno scienze motorie alle prime ore, perché «molti studenti vengono già da fuori con i mezzi e arrivare a Santa Maria sarebbe complicato, siamo consapevoli che la durata delle attività, quest’anno, è sicuramente inferiore rispetto agli altri anni quando ci spostavamo nelle altre palestre andando a piedi. Già l’anno scorso abbiamo chiesto agli alunni di venire già attrezzati per l’attività e di non perdere tempo negli spogliatoi come succede nella maggior parte dei casi».
Jacopo Vanella, 4A SIA