In Europa esistono varie tipologie di sistemi scolastici: alcuni sono simili tra loro, altri sono del tutto differenti sia riguardo ai percorsi formativi che alle opportunità offerte dal percorso di studi. Il nostro sistema di istruzione è noto per puntare più sulle conoscenze, offrendo una preparazione e un programma ricco di contenuti invidiati in tutto il mondo. Abbiamo deciso di somministrare un questionario a cui hanno risposto 216 studenti dell’Istituto per capire quali, secondo loro, sono i punti forti, deboli e gli aspetti da migliorare della scuola italiana.
ORE DI STUDIO
Le ore da riservare allo studio sono altamente soggettive. In gran parte dipende dalla capacità di concentrazione a lungo termine, di assorbire le nozioni e di dedizione dello studente. Dal sondaggio è emerso che la maggior parte degli alunni studia da 2 a 3 ore al giorno(34,3%), seguiti dal 26,9% che riserva all’apprendimento da una a due ore giornaliere. Successivamente abbiamo una porzione di studenti pari al 21,3% che dedica allo studio un’ora o meno. L’8,3% studia da 3 a 4 ore, mentre il 9,3% della restante parte, da 4 ore in su. Ovviamente, è necessario spalmare in modo omogeneo le ore in diversi archi del giorno. Non c’è un tempo massimo né un tempo minimo, ma bisogna comunque dedicare una buona fetta della giornata allo studio.
FUTURO INCERTO
Il 51,4% dei sottoposti al questionario credono che la scuola italiana non offra una preparazione sufficiente per essere inseriti nel mondo lavorativo. Solo il 3,7% dei ragazzi ha affermato che l’Italia fornisce un’ottima base per un impiego. Più che eguagliare i risultati ad un fallimento, è importante sottolineare che il nostro Paese vanta uno dei numeri più alti di ricercatori premiati in Europa. Non si mette assolutamente in discussione la qualità della preparazione scolastica e universitaria, ma solo il suo approccio troppo teorico, tendente a sottostimare la pratica. Nonostante ciò il 35,2% pensa che la preparazione al lavoro sia abbastanza buona, mentre il 9,7% afferma la sua netta disapprovazione. Le cause principali della disoccupazione potrebbero essere lo skill mismatch e il basso indice economico-finanziario italiano. Proprio per questo motivo, molti giovani preferiscono andare a lavorare all’estero, dove hanno maggiori opportunità lavorative e sono meglio retribuiti.
LO STRESS DELLA SCUOLA SUGLI STUDENTI
Dalla seguente domanda emerge che la maggioranza dei ragazzi è particolarmente stressata a causa della scuola (il 43,1%), mentre solo il 2,3% ha risposto con il minimo livello di stress proposto. Con uno scenario del genere viene naturale chiedersi da cosa nasca: il sondaggio indica che l’imminenza delle scadenze per verifiche, votata dal 65,9% degli studenti, è la causa principale; questa è seguita dalla necessità di impegnarsi più del necessario per prendere buoni voti, con il 57,9%, dall’eccessivo tempo dedicato allo studio (42,1%) e infine una relazione difficoltosa con professori e studenti, rispettivamente con il 33,6% e il 15,9%. Nonostante tutto vale la pena concludere dicendo che solo il 21,8% degli studenti pensa spesso a mollare gli studi, il restante 39,4% e 38,9% ci pensa rispettivamente di rado o per niente.
PROFESSORI E STUDENTI
I professori sono una figura fondamentale all’interno del sistema scolastico, quindi abbiamo chiesto agli studenti quali sono le caratteristiche più importanti. La capacità di ascoltare e aiutare è stata votata come fondamentale dal 71,8% degli studenti, subito dopo troviamo la capacità di spiegare concetti in modo semplice e comprensibile (68,1%), l’imparzialità (55,6%) e infine la capacità di spronare gli studenti(43,5%). Nonostante la capacità di spiegare sia tra le caratteristiche più ricercate allo stesso tempo il 63,4% degli studenti afferma che sia una delle capacità che mancano di più ai professori, invece il 54,6% riscontra una mancanza di empatia e il 48,6% una mancanza di mentalità aperta. Altre caratteristiche definite come mancanti sono l’imparzialità, comunicazione efficace e il saper coinvolgere gli studenti nelle lezioni, votate rispettivamente dal 42,1%, 40,3%, 35,2% degli studenti. Infine abbiamo chiesto agli studenti di definire la relazione tra studenti e professori. Dalle risposte traspare un clima principalmente negativo, gli studenti non si sentono rispettati mentre una maggioranza altrettanto grande si esprime come indifferente alla situazione, come se alcuni studenti mantengano interazioni con i professori solo per necessità e siano disinteressati nel resto. Tuttavia in un clima poco roseo alcune risposte si distinguono delineando una relazione pacifica o anche piacevole.
IN CONCLUSIONE
Per quanto sia vero che dal lato dei professori esista un margine di miglioramento ciò è vero anche per gli studenti, infatti tra le colpe maggiormente ammesse gli studenti affermano di distrarsi facilmente durante le lezioni, procrastinare anziché prepararsi per verifiche o interrogazioni e cercare scuse davanti ad un voto basso, opzioni votate rispettivamente dal 66,2%, 59,3% e 41,2% degli studenti. Per finire abbiamo chiesto agli studenti di nominare il miglior pregio e il peggior difetto; su questa domanda appare evidente una esitazione più forte nel nominare dei pregi che spesso non vengono citati, altre volte vengono citati vantaggi generali come gli strumenti oppure l’opportunità di approfondire le proprie conoscenze, mentre nel caso dei difetti alcuni rispondono in maniera più approfondita. Anche qui troviamo dei temi ricorrenti come la critica all’organizzazione scolastica o alla pressione posta sugli studenti, alcuni denotano persino un senso di inferiorità o pressione inferto dai professori che appare ingiustificato e rimanendo sul tema della pressione anche i voti sembrano essere un fattore determinante a riguardo.
Eleonora Re e Stefano Cau, 5A AFM e 5A SIA