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giovedì, Aprile 18, 2024

La Musica Lo-Fi

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Quando si parla di musica “Lo-fi” subito viene in mente la “Lo-Fi girl”, diventata famosa grazie alla live YouTube lofi hip hop radio – beats to relax/study to del canale ChilledCow: sullo schermo una ragazza anime molto concentrata sui suoi studi con un PC e un paio di cuffie, in sottofondo questo genere di musica riprodotto 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo fenomeno si è originato a partire dal 2014 e diffuso in maniera capillare nel web dal 2016 fino ad oggi.

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Il nome deriva dall’espressione “low fidelity”, tradotto come “bassa fedeltà”: si tratta, infatti, di musica prodotta con strumenti amatoriali ed economici, registrata in casa e colma di imperfezioni adottate come scelta estetica deliberata, come ad esempio rumori di sottofondo o note distorte; il complesso di caratteristiche è armonizzato da una melodia monotona la quale, spesso, fa scaturire nell’ascoltatore un senso di nostalgia comune a qualunque essere umano. Tale categoria musicale è sempre stata un elemento di contrasto alle altre, le quali hanno riscosso un maggior successo commerciale, cioè i brani ad “alta fedeltà” (o “Hi-Fi”) composti a livello professionale in studi di registrazione e con strumenti all’avanguardia.

La sua storia può essere fatta risalire intorno agli anni ’50 e ’60, quando si componeva musica con leggerezza, servendosi di apparecchiature di bassa qualità: per esempio i dischi rock n’ roll e punk di quell’epoca possono essere considerati “Lo-Fi”. È tuttavia opportuno far notare la differenza in confronto al passato, visto che oggi la qualità del suono è migliorata in modo significativo: esso, infatti, è più pulito e limpido grazie alle sofisticate tecniche di registrazione a basso costo, ma può essere “sporcato” campionando dei rumori, come le auto circolanti in città, lo scroscio della pioggia o i clic di una tastiera, e riproducendoli in sottofondo.

vibing

In ogni caso, l’attuale bassa fedeltà ha riscosso un elevatissimo successo dall’inizio della pandemia di Covid-19, periodo in cui il tempo si è fermato per la stragrande maggioranza della popolazione, confinata nelle proprie case, col terrore di una malattia implacabile e sconosciuta amplificato dal bombardamento incessante di notizie negative proveniente da tutti i telegiornali e social network. Quel periodo è stato difficile soprattutto per i ragazzi, la cui necessità era trovare conforto e sicurezza nella famiglia e nelle persone care, che tuttavia non erano abbastanza per riempire quei vuoti di tempo e di emozioni i quali per fortuna sono stati colmati dalla musica, prima tra tutte quella “Lo-Fi Hip-Hop”, accessibile su piattaforme Internet, come ad esempio YouTube nelle svariate dirette streaming 24/7, su Spotify e Soundcloud mediante le centinaia di playlist sempre aggiornate per sfuggire alla noia, trovare conforto o potersi concentrare sullo studio. Il fenomeno appena descritto ha incrementato non poco la popolarità di questa tipologia musicale, rendendola nota quasi all’interezza del web e spingendo numerosi aspiranti compositori (o producer) a entrare in una varietà melodica del tutto innovativa e in continuo fermento, riscuotendo un crescente interesse presso le case discografiche che potranno renderla nota a chiunque.

Buttiglieri Alessandro, 4A SIA

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