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Terrestri su Marte

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Nel corso della storia lo spazio è sempre stato fonte di curiosità, tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita questa domanda: «Siamo da soli nell’universo? Esistono altre specie viventi oltre a noi, lassù?». La risposta a questo genere di domande non l’abbiamo ancora trovata, ma ci avviciniamo grazie alle esplorazioni interplanetarie che abbiamo effettuato a partire dagli anni Sessanta con l’impiego di sonde, rover, lander e telescopi.

Apollo

Tra la metà del secolo scorso e l’inizio degli anni 2000 si sono effettuate le missioni più importanti nella storia dell’astronautica. La più famosa in assoluto è la missione Apollo 11, l’equipaggio dello space shuttle era formato da Buzz Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong, il primo e il terzo sono passati alla storia come i primi esseri umani ad aver camminato sulla Luna, cioè su un corpo celeste diverso dalla terra. Nel 1976 e 1977 invece sono state lanciate le sonde Voyager 1 e 2, che avevano l’obiettivo di sorvolare i due giganti gassosi Giove e Saturno, con l’intento di studiarne i campi magnetici, gli anelli e fotografarne i rispettivi satelliti; inoltre con Voyager 2 si è riusciti a sorvolare e fotografare Urano e Nettuno sfruttando un allineamento planetario raro. Le due sonde tuttora sono i primi oggetti costruiti dall’uomo a essere usciti nello spazio interstellare, fuori dal nostro Sistema Solare; la prima è molto famosa per aver scattato nel 1990 due foto in particolare: la “Pale Blue Dot” (puntino azzurro chiaro), la più celebre, e “Ritratto di famiglia”. La prima raffigura la Terra a 6 miliardi di chilometri di distanza dalla sonda, come un minuscolo, quasi impercettibile, puntino blu chiaro; questo ci fa capire quanto noi umani siamo piccoli in confronto all’immensità dello spazio cosmico. La seconda foto invece immortala, attraverso un collage di molte immagini, tutti i pianeti del nostro Sistema Solare (escludendo Marte e Mercurio a causa dell’eccessiva luce solare) come dei puntini microscopici, molto più piccoli di come li immaginiamo.

Dalla terra con amore

All’interno delle Voyager inoltre è inserito un disco per grammofono di rame placcato in oro chiamato “Voyager Golden Record” (https://voyager.jpl.nasa.gov/golden-record/), che contiene 115 immagini, un gran numero di suoni naturali, una raccolta musicale proveniente da diverse culture e nazioni, i saluti di persone in 55 lingue diverse e infine i messaggi dell’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e dell’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kurt Waldheim; il fine ultimo è far conoscere le varietà di vita e cultura della Terra a delle possibili specie extraterrestri che lo possano trovare.

Terrestri su Marte?

Una parte molto importante delle esplorazioni spaziali è la corsa verso Marte, che si sta svolgendo tuttora. Si sono effettuate molte missioni nel corso del tempo, con sonde e rover che hanno studiato la superficie di Marte e la costituzione del terreno. Solamente poche di queste hanno avuto successo come, ad esempio, i due rover gemelli Spirit e Opportunity, atterrati nel 2004 effettuando ricerche geologiche mirate all’analisi di campioni rocciosi per trarre informazioni preziose sul passato marziano. Grazie a Opportunity sono state fatte scoperte importanti, perché è atterrato in un cratere con affioramenti di rocce e si è scoperto che in passato erano immersi nell’acqua; così i membri del team di comando hanno ipotizzato che un tempo dovevano essere all’interno di un mare salato. La missione di Spirit si è conclusa nel maggio 2011 e quella di Opportunity nel febbraio 2019, diventando la missione più longeva (con 14 anni di servizio) e il rover che ha percorso la distanza più lunga sul terreno marziano, coprendo 42,19 km. Una missione più recente è stata quella di Curiosity, atterrato nel 2012 e tuttora operativo, che ha lo stesso compito dei suoi predecessori, ma negli anni ha condotto delle scoperte sensazionali, come il rilevamento di ossido d’azoto tramite i suoi sensori, contribuendo a supportare la teoria dell’antica abitabilità del pianeta; oltre a questo nel giugno 2018 si è scatenata una violenta tempesta di sabbia nella zona dove il Rover stava operando, fenomeno che poco dopo si è manifestato in tutto il pianeta.

Oggi

L’ultimo viaggio che ha avuto inizio da poco è quello del Rover Perseverance e del piccolo drone/elicottero Ingenuity, che sono atterrati con successo il 18 febbraio di quest’anno. Si è previsto lo stoccaggio di materiale marziano che dovrà in seguito essere recuperato. Il compito di Ingenuity invece consiste nel portare a termine varie sessioni di volo con durata di pochi secondi, per constatare se è possibile volare senza problemi su Marte, si sono già effettuati con successo 5 tentativi di volo autonomo e il sesto è programmato per il 14 maggio. Con il suo primo volo, il 19 aprile 2021, il drone sarà ricordato come il primo velivolo motorizzato a volare su un altro pianeta.

Domani

Per quanto riguarda il futuro sono già programmate delle missioni molto attese e parecchio rilevanti come il lancio del James Webb Space Telescope quest’anno, ossia il successore del longevo telescopio spaziale Hubble, che promette di inviarci immagini e fornirci dati come nessun altro strumento prima d’ora. La Nasa ha previsto per il 2024 il secondo allunaggio umano della storia dopo oltre 50 anni da quello effettuato nel 1969 con l’apollo 11; ma non ci si fermerà a questo, l’obiettivo è trovare un luogo ideale dove stabilire un avamposto stabile, atterrando al Polo Sud del nostro satellite naturale in cui si dovrebbe trovare del ghiaccio. Nel 2025 si effettuerà una missione analoga, lanciando in orbita attorno alla luna il Lunar Gateway, una stazione spaziale che fungerà da ponte tra le basi lunari costruite per un futuro popolamento del nostro satellite.

Come ultima e definitiva missione ci sarà il primo passo umano sul pianeta Rosso, previsto ipoteticamente per il 2030. Si tratterà della progressiva colonizzazione di Marte, dove verranno costruite strutture dentro cui un’élite di scienziati e ricercatori svolgerà analisi dettagliate per sviluppare tecnologie apposite per i futuri viaggio e permanenza dell’uomo su Marte.

Alessandro Buttiglieri, 3A SIA

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