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martedì, Luglio 15, 2025
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Per l’Italia un futuro senza futuro

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«Il nostro futuro ci fa paura, ne siamo terrorizzati, forse perché gli adulti non hanno pensato a noi, non ci pensano ancora oggi». Questa frase può riassumere i sentimenti che accomunano i giovani che sono emersi dal sondaggio sulle loro aspettative e prospettive proposto da “L’Araldo Lomellino” in collaborazione con le scuole superiori di Vigevano e della Lomellina.

È stato coinvolto un campione di 289 ragazzi con progetti di vita e visioni differenti, ma che in comune hanno la preoccupazione (60,6%), la paura (40,8%), la fiducia (36,3%) e l’aspettativa (48,4%) riguardo a ciò che succederà. Un mix contrastante di pessimismo e ottimismo, dove tuttavia è più forte la prima tinta rispetto alla seconda. La loro angoscia è maggiormente rivolta al cambiamento climatico (34,9%) nonché alle discriminazioni e alle disuguaglianze (43%) da una parte e alla situazione lavorativa in Italia (49,8%) dall’altra. Sintomo forse di maggiore sensibilità in campo economico-sociale, ma allo stesso tempo di disinteresse verso l’esterno, tanto è vero che la preoccupazione per la guerra in Ucraina è più bassa, si attesta a un livello medio secondo il 36,6% degli intervistati.

Tra le opportunità che i ragazzi possono sfruttare in Italia le opinioni sono divise tra chi loda il sistema sanitario nazionale (40,8%), quello d’istruzione (24,9%) e ritiene la qualità della vita buona (26,6%) e chi invece non trova niente di positivo (37,7%). Del resto molti sono coloro che chiedono e propongono cambiamenti per costruire una realtà che non li faccia sentire un peso, ma parte integrante della stessa. Tra le esigenze più sentite ci sono sostegni economici ai giovani per diventare autonomi (64,4%), riforme e investimenti sul sistema scolastico (70,6%) e lavorativo (60,2%), soprattutto per garantire un salario minimo e attenuare le differenze di genere. Una richiesta però svetta tra le altre, come fosse un grido d’aiuto, un’ultima supplica prima di perdere le speranze: maggiore attenzione alle esigenze dei giovani. Un pensiero che uno degli intervistati ha sintetizzato così:

Il futuro è nostro, dateci più spazio, più occasioni, pensate a noi.

Invece se ci si sposta a livello locale sono particolarmente sentite la mancanza di decoro urbano (53,6%), trasporti adeguati (48,4%) e aree dedicate al tempo libero (45,3%), alle attività ricreative (40,1%) e al ritrovo (36%). Ciò che emerge con più forza dall’indagine tuttavia è che per il nostro paese si prospetta un futuro senza futuro. Circa il 49% dei ragazzi infatti ritiene la considerazione italiana nei loro confronti poco più che inesistente e il 46,4% sogna di stabilirsi all’estero. Come possono cambiare le cose se chi dovrebbe occuparsene vede nell’Italia una gabbia da cui fuggire al più presto?

Le grafiche sono gentilmente concesse da L’Araldo Lomellino

Electra Arduini 5A SIA

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