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«Ho iniziato a drogarmi a 9 anni, ora ne sono fuori e sono sereno: ragazzi parlate dei vostri problemi»

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oci di Corridoio” ha intervistato un giovane che è stato ospite della comunità di recupero per tossicodipendenti gestita dall’Associazione “Beth-shalom”, espressione che significa letteralmente “Casa della pace”. “Beth-shalom” nasce il 29 settembre del 2012 con l’obiettivo di sostenere persone in condizioni di instabilità psico-fisiche, economiche, sociali e familiari e si basa sui principi fondanti del Vangelo e della Costituzione Italiana; nel 2016 è stata riconosciuta tramite Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

In questo momento sono 10 i dipendenti e 160 i volontari impegnati in quest’opera, non solo ricchi di zelo, ma specificamente formati per l’assistenza. Tra questi dipendenti e volontari, che lavorano attivamente per i vari progetti, ci sono una pediatra, un’ostetrica, una psicologa, un’ assistente sociale, un tecnico dei servizi sociali e due educatrici. L’Associazione, per scelta condivisa del ministro di culto Gennaro Chiocca, si autofinanzia e si occupa di diversi progetti:

  • case di accoglienza per anziani autosufficienti
  • 72 ore per Cristo”, rivolto alle donne vittime dello sfruttamento sessuale, di violenza domestica, di matrimoni forzati; queste vengono accolte (con eventuali figli) e portate in strutture di protezione nelle quali vivono gratuitamente
  • Chiesa del Naufrago”, un progetto che si prende cura delle persone indigenti con pacchi alimentari e vestiario, oltre a fornire cure umane e affettive
  • Casa Zaccheo” e “Casa del Geraseno”, che offrono un programma di residenzialità sociale e temporanea a uomini senza fissa dimora, persone con dipendenza da alcol, stupefacenti e psicofarmaci. Questo programma prevede un percorso di recupero della condizione psicologica, affettiva e sociale con l’obiettivo di un reinserimento sociale

L’Associazione ha consentito a “Voci di Corridoio” di intervistare un giovane che ha potuto beneficiare proprio delle attività di contrasto alle dipendenze.

Beth Shalom

A che età hai iniziato a fare uso di sostanze e come sei entrato in contatto con la droga?

Ho iniziato a drogarmi all’età di 9/10 anni perché vedevo i miei fratelli maggiori fare uso di spinelli, fumare, fare uso di droghe

«Questo accese la mia curiosità, dal momento che vedevo persone più grandi che lo facevano, questo mi indusse a provare e così ci caddi dentro»

Un ragazzo che non lavora, ma ha delle dipendenze come riesce a procurarsi le sostanze di cui a bisogno?

«All’inizio chiedi i soldi ai tuoi genitori, se poi i tuoi genitori non ne hanno perché hanno già una situazione difficile, inizi a rubare le cose dentro casa, inizi a rubare i soldi dal portafoglio, inizi a venderti oggetti che magari ti hanno regalato, vestiti, Playstation, giochi, cose di valore, rubi l’oro in casa e poi quando sei dipendente così inizi a rubare alle altre persone e a delinquere»

Come ha fatto a diventare una dipendenza?

Quando mi drogavo stavo bene apparentemente, perché magari quando bevevo e mi drogavo i miei pensieri brutti e i miei vissuti passati se ne andavano, insieme alla sofferenza. In quel momento stavo bene, ero felice, ma quando finiva l’effetto stavo peggio di prima e dovevo drogarmi sempre di più

Come ti sentivi durante l’assunzione e quando l’effetto finiva?

«Mi sentivo rilassato, bene, riuscivo a stare in mezzo agli altri senza timidezza, non avevo più vergogna, se avevo invece qualche sofferenza si annebbiava tutto.»

Dopo invece stavo peggio di prima, mi sentivo solo male, stavo male con me stesso, mi sentivo sporco

Hai mai voluto smettere di fare uso?

«Sì, ho provato tante cliniche, le prime volte purtroppo le ho provate perché erano una conseguenza o un’alternativa al carcere. Stando in clinica tamponi solo il tuo malessere perché magari non ti fanno uscire, ti danno l’alternativa: medicinali, psicofarmaci, ma poi se non riesci a risolvere il problema che c’è dentro, il male che hai passato nella tua infanzia, dopo 10 minuti che sei fuori da solo ricadi nella droga perché solo quella cosa ti fa stare bene ormai, il tuo cervello ormai è abituato a quello»

Beth Shalom - Casa Zaccheo
Beth Shalom, Casa Zaccheo

Quindi hai già frequentato delle associazioni prima di questa?

«Sì, ho frequentato Ser.T., ho frequentato cliniche per tossicodipendenti, per problemi di alcolismo, ho frequentato case famiglia per persone che hanno problemi familiari, insomma le ho provate tutte: psicologi, psichiatri, educatori, esperti, professionisti, ma finché non ti levi dentro questo malessere non vai da nessuna parte, ritorni sempre in quel brutto tunnel»

Che rapporto avevi con la tua famiglia?

«Purtroppo non ho avuto un buon rapporto. Sono cresciuto in una famiglia dove anche gli altri hanno avuto problemi con la tossicodipendenza, con l’alcolismo; poi mio papà era associato con la criminalità organizzata, quindi queste cose per me erano normali quasi fin da piccolo, perché non avevo i miei genitori che da piccolo mi dicevano “no, non si fa questo”».

Visto che lo vedevo fare proprio da loro per me era giusto farle, come un ragazzo normale di buona famiglia segue la propria famiglia, per me era normale delinquere e drogarmi, non avevo un padre e una madre che mi dicevano “No questo è sbagliato, Sì questo è giusto, questo si fa o questo non si fa”

Beth Shalom - Gennaro-Chiocca
il presidente di Beth Shalom Gennaro Chiocca

Che percorso di studi hai fatto? I tuoi compagni sapevano qualcosa?

«Sì, i miei compagni lo sapevano da subito, ero uno dei primi ad aver iniziato avendo uno dei miei fratelli più grandi che faceva uso di sostanze. A 9/10 anni nessuno faceva uso di sostanze e purtroppo ho rovinato tanti altri miei amici, li ho fatti iniziare a fumare, a bere le prime birre, a drogarsi; certi mi seguivano, certi si allontanavano perché quando poi fai quello stile di vita vieni visto male, come un cattivo ragazzo, poi entri nella delinquenza e hanno paura di te e vieni visto male più che altro»

Ci puoi raccontare una tua giornata tipo quando eri dipendente?

«Le giornate erano tutte uguali, appena apri gli occhi la prima mattina vuoi subito andare a drogarti e bere, perché il tuo corpo e la tua testa te lo richiedono, dunque già di mattina mi procuravo dell’alcool e andavo nei parchi, insieme ai miei amici iniziavo a bere, fumare, drogarmi; poi quando sei ubriaco vuoi farti anche di cocaina per riprenderti ed è un vizio che non finisce più, perché poi quando ti riprendi vuoi ancora bere e così via, ti rovini la vita senza accorgertene»

E ora?

«Adesso è tutta un’altra storia, mi sveglio la mattina e faccio colazione come una persona normale, col caffè e coi biscotti, mi preparo, vado al centro missionario a fare volontariato, preparo il pranzo per i miei amici»

e poi do una mano a chi ha bisogno, e questo mi fa stare bene, mi edifica e mi dà una dignità che non avevo mai provato prima nella vecchia vita

Se potessi cambiare il tuo passato, lo faresti? Perché?

«Prima sì, perché ho avuto tante mancanze da piccolo, per esempio mio padre non era presente perché era in carcere, non mi hanno mai comprato una bicicletta, non mi hanno mai accompagnato e non mi hanno mai ripreso da scuola, mentre vedevo tutti gli altri bambini che avevano dei genitori che li venivano a prendere. Io provavo molta solitudine e tristezza, ma ora vedendomi oggi sono a posto col mio passato perché se non avessi vissuto tutto questo forse non avrei conosciuto il Signore»

Visto che questa intervista sarà letta da un pubblico che potrebbe andare dai 14 ai 20 anni, cosa ti senti di dire a questi ragazzi? Hai dei consigli che magari avresti voluto che ti fossero stati dati?

«Vi consiglio di stare vicino alle vostre famiglie, ai genitori, all’inizio sembra che vi dicano di “no” perché vi vogliono comandare o perché non vogliono che usciate con gli amici, ma è solo per protezione, perché poi quando entri in quel mondo purtroppo da lì non esci più e i genitori diventano disperati».

Se avete qualche problema, qualche male interiore, esponetelo, non tenetelo dentro e state molto attenti ai social, perché sono delle trappole, possono farti cadere in un attimo

Elena Mazza 4A AFM

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