Nel 1830 è sorto un astro letterario, destinato a mantenere la sua fama fino ai giorni nostri; Edgar Allan Poe, lo scrittore a cui dobbiamo il moderno racconto dell’orrore e lo stesso che ha ispirato autori che oggi amiamo, come Stephen King. Ma il suo genio è troppo “antico” per i ragazzi? Non facciamoci ingannare dal suo linguaggio colto e raffinato; il re del brivido, infatti, è adatto a tutti.
Il terrore; ma non solo
Non c’è dubbio; il suo estro sa affascinare gli amanti dell’horror. Le sue storie sono agghiaccianti, ma ciò che le rende tali non è la presenza del soprannaturale, non sono gli scenari macabri; a far più paura è la realtà da lui descritta, il che fa ancora più effetto perché sappiamo che non si tratta di invenzione, ma della mente perversa dell’uomo, la nostra. Insomma, gli amanti del genere si appassionano subito ai dettagli estremamente paurosi del maestro.
Tuttavia, i gialli, i fantasy, le parodie, le narrazioni d’amore e di fantascienza non mancano al repertorio dell’esponente del gotico. Oltre a essere brevi e molto scorrevoli (e quindi idonei anche per coloro che non prediligono lunghi romanzi), i molteplici generi toccati da Poe sono ricchi di colpi di scena, suspense e grande unicità.

Un esempio? “Lo Scarabeo D’oro”, una storia che contiene intriganti elementi di mistero e ricca di messaggi cifrati e codici da interpretare, oltre a veri e propri giochi di parole. La vicenda gira intorno al ritrovamento di uno scarabeo color oro da parte del protagonista, Legrand; questo, entusiasmato dalla scoperta, mostra uno schizzo dell’oggetto a un amico – inspiegabilmente, la forma gli appare come il disegno di un teschio. Il lettore è spronato a risolvere il mistero, tra ingredienti tipici del racconto giallo ma anche d’avventura. Nonostante qualche componente vintage, che non guasta mai, la novella è avvincente ed è capace di coinvolgere un pubblico assai vario – ha persino ispirato un film omonimo.
Molto più di semplici storie
Edgar Allan Poe ci ha colpito con la sua personalità, non c’è dubbio. La notorietà da lui raggiunta, infatti, non è limitata ai suoi lavori in quanto tali; ha saputo creare personaggi complessi e interessanti, ai quali i fan si sono affezionati – se ne parla tuttora, anche sui social; sembrano non morire mai. “Il Cuore Rivelatore” lo prova alla perfezione; l’ambiguità del suo protagonista ispira e incuriosisce anche le nuove generazioni. Lo dimostrano le numerose fanart, fan-video e cosplay a riguardo; forme d’arte decisamente moderne che palesano l’ancor viva stima verso le sue opere.
Riferimenti all’artista compaiono in varie serie tv e anime, tra cui in diverse ben conosciute (pensiamo a “I Simpson” o “Bungo Stray Dogs”), ma anche in fumetti, dove spesso assume un ruolo principale – si concentrano sia sulle sue invenzioni sia sulla sua vita, un po’ disordinata ma alquanto curiosa, attualmente fonte di dibattiti, teorie e misteri irrisolti.
Valentina di Brisco, 4A SIA