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giovedì, Aprile 25, 2024
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“La scuola in primis è un diritto, oltre ad un dovere”. Intervista alla DS Elda Frojo

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Per il primo numero di Voci di corridoio di quest’anno, abbiamo voluto intervistare il nostro Dirigente Scolastico, prof.ssa Elda Frojo.

Preside, quest’anno ha in mente qualche progetto in particolare per la nostra scuola?

«Sì, di progetti ne abbiamo in mente tanti. Alcuni sono in attesa di delucidazioni dall’alto, in quanto abbiamo ricevuto dei fondi, ma non ci hanno indicato come spenderli. Ci sono poi idee su un rinnovamento degli ambienti: creare aule e laboratori particolari. Non credo si riuscirà a realizzare tutto quest’anno, ma si ha una visione triennale.»

Abbiamo sentito che si sta pensando di aprire fuori orario non solo la biblioteca, ma anche la scuola, per lo studio pomeridiano, corsi di ripetizioni tra studenti, studio individuale. Ha già in mente come portare avanti questa iniziativa?

«Sì, l’unico ostacolo è la presenza del personale ATA, perché non posso farli lavorare ore in più, per questo si sta pensando a un modello stile giapponese, vale a dire lasciare gli studenti liberi, il quale potrebbe anche essere una prova di maturità da parte di essi. Allo stesso tempo mi piacerebbe garantire uno spazio, perché Vigevano è un po’ carente sotto questo punto di vista.
La biblioteca è un ambiente che vorremmo rinnovare, ma ci vorrà tempo. Mentre altri ambienti che possono essere dedicati ad aula studio ce li abbiamo già, quindi lascerei passare il primo trimestre e dopo le vacanze di Natale cercheremo di realizzare questa iniziativa. L’unico problema rimane la sorveglianza, dunque se fosse un’autosorveglianza sarebbe meglio.»

Lo scorso anno ha esposto la sua intenzione nel relazionarsi maggiormente con gli studenti nel corso dell’anno futuro, pensa di riuscirci? 

Casale Vigevano - Ingresso panoramica

«Sì. Un passo avanti l’abbiamo fatto col Consiglio d’Istituto, in quanto ora si ha anche la rappresentanza degli studenti. Inoltre proprio per i fondi che ci devono arrivare, io vorrei interpellare gli studenti su alcune iniziative, tramite un modulo Google. In più stiamo procedendo col progetto “Debate”, in cui ci sono due squadre che si affrontano sostenendo un’argomentazione. Mi piacerebbe, dunque, avere un’aula per questo progetto, ma anche aule per: i visori della realtà aumentata, la creazione di podcast.»

Sa già qualcosa sulla maturità di quest’anno e su come sarà la commissione? Lei ha qualche aspettativa a riguardo? 

«No. Io penso che ristabiliranno le regole normali, quindi è plausibile che ci saranno commissari esterni e interni come prima della pandemia.»

Da quando è Dirigente Scolastico in questo istituto ha visto miglioramenti all’interno della scuola? Se sì, in cosa?

«Da prima che arrivassi io il Casale aveva già un’ampia progettualità e, purtroppo, io sono arrivata nel bel mezzo della pandemia, quindi alcune cose non si sono potute fare. Posso dire, però, che il Casale, più che miglioramenti, conferma la sua tendenza ad andare avanti, affrontando le difficoltà. Nell’ultimo periodo si sta ricominciando a fare progetti, proseguendo su una strada che era già stata avviata. Il Casale conferma innovazione e tradizione. Per esempio dell’anno scolastico precedente mi è piaciuta molto l’organizzazione di tutte le attività per i cent’anni: ho visto un sacco di ragazzi coinvolti, abbiamo fatto un sacco di cose. Per me la scuola deve essere un luogo in cui si impara, si studia e ci si impegna, ma anche un posto in cui si sta bene. Penso che su queste cose andiamo nella direzione giusta.»

Al contrario, ha visto peggioramenti?

«Sì. Il peggioramento che vedo è la tendenza dei ragazzi nel mollare, alla prima difficoltà dire “cambio scuola, non ce la faccio” ed entrare in crisi abbastanza facilmente.

Quindi uno degli aspetti su cui vorrei lavorare è quello di rinforzare non solo lo studio, ma anche l’autostima, la capacità di mettere in campo tutte le proprie risorse per risolvere i problemi e cercare di far capire che un obiettivo in testa bisogna averlo, perché diventerebbe più facile affrontare le difficoltà. Secondo me si tende troppo presto a cercare la via più breve e semplice, senza capire che nella vita non si è felici in assenza di problemi, ma quando si hanno e si risolvono.

Pertanto credo che tutto questo sia anche una conseguenza della pandemia, perché se per certi aspetti ci ha messo in ansia, per altri ci ha un po’ “rilassati”, quindi alla prima difficoltà tendiamo a scappare dal problema, ma non funziona così.»

È ormai passato più di un anno da quando sono iniziati i lavori. Che tipo di lavori sono stati fatti e si stanno facendo? 

Casale Vigevano - Aula

«I lavori dello scorso anno sono stati fatti per rendere la scuola sicura in caso di terremoti, quindi a livello di prevenzione degli eventi sismici. Mentre quest’anno si stanno facendo lavori che invece dovrebbero rendere la scuola più bella. Dopo questi ce ne dovrebbero essere altri, come quelli per la prevenzione antincendio, sperando rendano agibili i locali sotterranei, anche perché il Casale ne ha molti e a me servirebbero per avere più spazio in cui mettere l’archivio e tutto quello che serve in una scuola (da carta a disinfettante). Si dovrebbero poi sistemare gli infissi che dal mio punto di vista sono abbastanza pericolosi. Mentre al seminario dovrebbero darci un locale che vorrei destinare come laboratorio, evitando gli spostamenti da lì alla sede centrale.»

Quanto dureranno? 

«I lavori dei servizi igienici sarebbero dovuti finire a dicembre, ma credo che in quel mese ci consegneranno solo la prima parte, quindi penso che finiranno per primavera. Invece per i lavori che devono succedere i tempi ancora non li so. Di una cosa sono quasi del tutto certa: l’anno prossimo avremo i nuovi bagni.»

Quale saranno i risultati previsti?

«Sicuramente i bagni saranno più belli. Per quanto riguarda i lavori dell’antisismica sto aspettando che tolgano tutti i residui.»

Questo è il primo anno in cui si è tornati alla “nuova normalità”; come pensa stia andando?

«Bene, perché i ragazzi sono tornati a lavorare in classe. Male, perché nell’ultimo periodo ho avuto molte assenze da parte dei docenti e quindi è difficile gestire le supplenze, ma anche perché il Covid-19 esiste ancora e per questo motivo ci sono ancora raccomandazioni da seguire. Sicuramente, però, sta andando meglio, perché la scuola è viva.»

Dirigente Scolastico - prof.ssa Elda Frojo

Se ne avesse la possibilità, cosa chiederebbe agli studenti?

«Chiederei loro di essere più sicuri di sé stessi, di affrontare le cose con più leggerezza, di non farsi mettere in crisi alle prime stupidaggini, perché la vita è fatta di alti e di bassi.

Se si sente il bisogno di un aiuto, di chiederlo che è segno di intelligenza e non di debolezza, ma non bisogna fuggire, anche perché si rischia di pentirsene in futuro.

C’è sempre questa sensazione che la scuola venga vista come un obbligo, un dovere, ma prima di tutto è un diritto, perché vi state creando un futuro. Inoltre la scuola, oltre alla famiglia, è l’ultimo presidio istituzionale che si preoccupa per voi e del vostro interesse, perché fuori da qui non lo farà più nessuno. Se si sta vivendo un momento difficile consiglio di imparare ad andare avanti ed essere forti, anche quando si è distrutti psicologicamente. La vita ci  presenta sempre  qualche ostacolo, l’importante è superarlo e non arrendersi.»

Cosa ai docenti?

«In alcune situazioni di supportare di più gli studenti, di rendersi conto che ognuno di loro ha la propria complessità e personalità. Di cercare di andare più a fondo quando ci sono certi comportamenti e allo stesso tempo di mantenere la propria autorevolezza, essendo loro i primi a dare l’esempio. A volte, inoltre, fanno fatica a ricordare la complessità della scuola che è gestita dal personale ATA, quindi in alcuni momenti dovrebbero essere meno concentrati sul proprio ruolo.»

Cosa al personale ATA?

«Direi loro di stare più attenti in certe situazioni e di segnalarle laddove ci sono problemi e di essere un po’ meno concentrati sul proprio ruolo, perché a volte fanno fatica ad avere in mente i problemi del docente, quindi devono essere più consapevoli gli uni degli altri delle difficoltà che ci sono nel proprio specifico campo.»

Cosa alle famiglie?

«Le famiglie devono essere più fiduciose, in quanto spesso mettono in discussione la scuola. Anche perché sono una risorsa fondamentale quando collaborano con la scuola.»

Giulia Beretta e Fatima Sayari 5A SIA

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