LA STORIA
Se pensiamo a Michael Jordan non si può non pensare agli anni ‘90, cioè gli anni del predominio dei Chicago Bulls, e alle sneakers più iconiche sia sul campo da basket sia al di fuori del parquet della NBA.
Sia che siamo fan di lunga data della NBA o che ne abbiamo solo sentito parlare, conosciamo tutti Michael Jordan che, definito da molti il miglior giocatore di basket di tutti i tempi, ha influenzato la vita di quasi tutto il mondo. Nato nel Febbraio del 1963 a New York, Michael Jordan ha segnato infatti non solo la storia della pallacanestro, rivoluzionando il modo di giocare a basket, ma anche quella della moda, diventando un’icona di stile: le sue scarpe, prodotte in collaborazione con la Nike, sono ormai un simbolo.
L’ACCORDO

La proficua collaborazione tra la casa sportiva di Beaverton, nell’Oregon, e la superstar dei Chicago Bulls ha avuto però un inizio un po’ turbolento. Il giovane Michael era molto ambizioso e voleva firmare a tutti costi con Converse o Adidas, brand che però non erano disposti a rischiare tutto su un giocatore che doveva ancora dimostrare chi era.
D’altro canto l’accordo voluto da Jordan era molto impegnativo dal punto di vista economico per un’azienda come la Nike, che al tempo era relativamente giovane: si parlava infatti di un investimento di 250 mila dollari, quando all’epoca i principali giocatori di Nike prendevano circa 100 mila dollari. Tuttavia Nike era pronta a tutto per assicurarsi il promettente campione. Vennero così inserite tre clausole che potevano portare all’annullamento dell’accordo da parte dell’azienda dell’Oregon: Jordan avrebbe dovuto vincere il premio di Rookie dell’anno NBA ed essere un All-Star (o aver segnato almeno 20 punti di media) e le vendite delle scarpe avrebbero dovuto toccare i 4 milioni di dollari nei primi tre anni.
Come andò? : 28.2 punti di media al suo primo anno nella Lega, convocazione per l’All-Star Game e premio
di matricola dell’anno.
E le sue sneakers? Fruttarono a Nike 70 milioni di dollari nei primi due mesi di vendita!
IL PROTOTIPO

Il primo prototipo di scarpe proposto dalla Nike furono le Air Ship. Disegnate da Bruce Kilgore, queste scarpe erano praticamente delle Nike Air Force 1 High con tutti i dettagli del modello OG come la tomaia in pelle, le perforazioni sull’avampiede, lo Swoosh laterale e l’intersuola spessa con tecnologia Air incapsulata. In poche parole conservavano tutto meno la linguetta in velcro optando per un full lacing system. Ad oggi il nome di queste sneakers è finito nel dimenticatoio, perché in realtà non apportavano niente di nuovo alle altre scarpe da basket: l’unico aspetto degno di nota è che furono le prime in assoluto indossate da MJ al suo debutto. Nike, non avendo avuto il tempo di produrre le Jordan ma con un design già definito in mente, scelse le Air Ship per “ingannare” il mondo spacciando le vecchie sneaker per un modello totalmente nuovo. Le Nike Air Ship furono lanciate in esclusiva per Michael Jordan nella colorazione Black/Red e sfoggiate nella partita contro i Knicks. David Stern, commissario NBA, le bandì dal campionato proibendo al giocatore di poterle riutilizzare a causa delle restrizioni sui colori delle uniformi. Conseguenza: una multa da 5000$ a partita. Jordan continuò ad indossare le Air Ship nella colorazione Black/Red durante tre partite e Nike pagò la multa finché non uscì la colorazione White/Red. Ma non pensate che fu una perdita: Nike ne trasse un bel vantaggio. Sfruttando lo scalpore del divieto della commissione NBA, Nike mise a punto una brillante strategia di marketing quando lanciò le prime vere Jordan Air 1, puntando tutto sul soprannome “banned”.
DALLA CREAZIONE AD OGGI
Le Jordan Air 1 vennero disegnate da Peter Moore e rappresentarono la svolta delle scarpe performance nel campo del basket. Vennero presentate in 14 colorazioni e su richiesta di Jordan vennero ideate con una suola bassa e taglio high, e un logo costituito da un pallone alato sormontato dalla scritta “Jordan”.
Dalla prima uscita, il marchio conobbe sempre più fama e fino ad oggi i numeri usciti sono 12 collezioni in ognuna delle quali sono presenti dalle 3 alle 6 alle edizioni. In qualsiasi posto che visitiamo, da Milano a Londra, da New York a Tokyo, è impossibile non notare quante persone, in particolare ragazzi, indossino Jordan Brand. Le sneakers della linea di MJ rappresentano un’icona di stile streetwear e fashion. Ciò che ha alimentato l’attenzione per il brand Jordan sono state sicuramente le collaborazioni con artisti, rapper famosi, con brand di streetwear come Supreme, Off-White, e case di alta moda quali Dior: oggi comprare un paio di Jordan è davvero difficile. Negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani, è diventata una vera e propria moda.
Luca Quattrone,al quale è stato chiesto cosa vuol dire indossare AJ nel 2020, ha risposto: “Io, molto sinceramente, indosso scarpe Jordan perché mi piacciono molto a livello di design e spesso perché cado preda dell’hype generato dal brand. Con il tempo per colpa del mio lavoro ho cambiato la mia visione dello sneakergame allontanandomi un po’ dall’amore incondizionato che provavo per Nike e Jordan, ma continuo a pensare che siano senza dubbio il miglior brand di sneaker sulla piazza. Hands down.”
Sono passati più di 30 da quando il 26 ottobre 1984 debuttò un giovanissimo Mike, che dopo qualche anno avrebbe dominato la NBA. Eppure, nel 2022, Jordan è più attuale che mai.
Francia Giacomo e Leonardo Dellacqua 3C Tur