Intervista alla Vicepreside, prof.ssa Maria Grazia Gioiosano. Il problema del fumo a scuola c’è sempre stato ma, dopo il periodo Covid ed il successivo rientro alla “normalità”, è purtroppo aumentato il numero dei fumatori “clandestini”. Quante volte al giorno gli alunni e i professori sentono l’odore di fumo nei corridoi mentre spiegano o durante la ricreazione? Molti ragazzi a cui per fortuna non piace questa malsana abitudine, hanno chiesto spiegazioni in merito, chiedendo di poter risolvere o almeno diminuire questo problema. Il giorno giovedì 13 aprile 2023 ho intervistato a tal proposito la prof.ssa Gioiosano per permetterle di rispondere alle domande più frequenti che i ragazzi del Casale si fanno. Per quanto riguarda il fumo a scuola, cosa prevedono la legge e il regolamento scolastico?
«Nel regolamento d’istituto è presente l’ART.19 ,con riferimento ad una norma di legge che prevede il divieto di fumo; è vietato fumare a scuola e nelle aree circostanti all’istituto compresi i cortili. Per mantenere questa regola ci sono degli insegnanti incaricati alla sorveglianza, al controllo e alla segnalazione di eventuali infrazioni. Le infrazioni vengono punite con una multa. Inoltre, il mancato rispetto del divieto del fumo viene segnalato con una nota disciplinare sul registro, annotata dal Coordinatore o da un componente del Consiglio di classe»
Il problema sembra essere soprattutto il fumo nei bagni: è in aumento rispetto agli altri anni? Cosa sta facendo la scuola per cercare di fermare i fumatori?
«E’ difficile fare una statistica per via dei due/tre anni di emergenza Covid, durante i quali questo problema è andato ovviamente in secondo piano. Solo quest’anno c’è stato un vero e proprio ritorno alla normalità, con l’intervallo senza restrizioni particolari. Ci sono state segnalazioni di fumo nei bagni; i ragazzi per nascondersi entravano nei bagni e le persone che dovevano usufruirne non potevano entrare. Abbiamo cercato di intervenire dapprima in maniera “leggera”; il Dirigente scolastico, prof.ssa Elda Frojo, e io siamo andate nei bagni dei vari piani ad osservare, confermando le segnalazioni dei docenti e studenti, dopodichè abbiamo allertato i ragazzi fumatori che a breve avremmo somministrato le multe. Con questo deterrente il fenomeno è diminuito di un minimo; i docenti nei vari piani sono incaricati di fare sorveglianza e dare eventuali multe ai ragazzi che vengono trovati a trasgredire. Ovviamente è possibile che ciò avvenga ancora, ma noi facciamo il possibile per migliorare la situazione. Certamente anche i lavori di ristrutturazione che si stanno svolgendo nei bagni, hanno reso più difficile la gestione del problema per via della confusione»
Spesso le classi che si trovano vicino ai bagni sono investite da “ondate” di odore di fumo, anche molto marcate, subendo il fumo passivo; non trova che sia una mancanza di rispetto per la salute di chi non fuma?
«Certo! questo è un problema non solo scolastico; anche nel quotidiano, quando qualcuno fuma vicino a noi, riceviamo il fumo passivo. La normativa cerca di tutelare i non fumatori per disincentivare chi fuma e salvaguardare chi subisce il fumo passivo. I ragazzi che fumano, per rispetto dei compagni, potrebbero stare 6/7 ore senza fumare (cosa che per altro farebbe solo bene alla loro salute) e così chi non fuma non rischierebbe di essere danneggiato da chi ha fatto scelte diverse dalle proprie»
Vuole approfittare di questo spazio per fare un appello agli studenti?
“Vorrei chiarire che, questa regola, come anche le altre, servono per vivere tutti insieme, dato che siamo una comunità numerosa, fatta di docenti, alunni e personale Ata, quasi un piccolo paese; l’ideale sarebbe che si leggesse il regolamento di Istituto (compreso, ad esempio, ciò che riguarda i permessi di entrata e uscita e tante altre cose) e si applicasse, per il bene comune. Se ognuno facesse il suo piccolo pezzetto, andrebbe a beneficio di tutti: fumatori (che ci guadagnerebbero in salute) e non”.
Nicole Berard, 4B AFM