È iniziato lo scorso 23 marzo il Ramadan, mese visto come quello dello “stop al cibo”, anche se in realtà c’è di più. Innanzitutto è il nono mese del calendario islamico, durante il quale venne rivelato il Corano al profeta Muhammad. Nel corso di questo mese i fedeli musulmani si astengono dal bere e dal mangiare, dal “Fajr” الفجر (la prima delle cinque preghiere del giorno) fino al “Maghrib” المغرب (l’ultima preghiera), non dall’alba al tramonto come si crede. Il digiuno viene rotto tradizionalmente con 3 datteri e dell’acqua.
Sono esentati dal digiuno bambini, anziani, donne in gravidanza o con le mestruazioni, chi intraprende lunghi viaggi e a chi è raccomandato di non seguirlo per motivi di salute. I giorni saltati sono recuperati poi durante l’anno, come è successo ad alcuni degli studenti che hanno partecipato al recente viaggio d’istruzione a Trieste.
Tuttavia questa è solo una parte di quello che è il mese del Ramadan per i musulmani, infatti non si tratta solo di non mangiare e non bere, ma anche di dedicarsi alla spiritualità e al migliorare se stessi sotto tutti i punti di vista. È un mese che insegna a sfidare se stessi e ad andare oltre i propri limiti, controllare il proprio istinto e non cadere nelle tentazioni, tralasciare le cose superficiali e allontanarsi dai comportamenti peccaminosi. Alla base quindi ci sono anche la pace, la tranquillità, il perdono, la compassione e la celebrazione della fede. Seguire la pratica del digiuno è molto importante per una fede completa in quanto fa parte dei 5 pilastri dell’Islam.
Alla fine del mese, che ha una durata che varia dai 29 ai 30 giorni, si celebra lo “Aid al Fitr” ﻋﻴﺪ ﺍﻟﻔﻄﺮ. È la seconda festa più importante per i musulmani, mentre la più importante è la Festa del Sacrificio – “Aid al Adha” عيد الأضحى, e segna la fine del mese del digiuno. La giornata inizia con i fedeli che si riuniscono in moschea per la preghiera, per poi continuare i festeggiamenti a pranzo e cena con la famiglia. Secondo la tradizione bisogna indossare i propri abiti migliori e spesso, quando se ne ha la possibilità, vengono regalati soldi ai più piccoli.
Per augurare un buon Ramadan di solito vengono usate le espressioni “Ramadan Kareem” رمضان كريم o “Ramadan Mubarak” رمضان مبارك, per lo Eid al Fitr (cioè la fine del Ramadan) invece, si dice “Eid Mubarak” عيد مبارك.
Salma El Mazini e Fatima Sayari, 5A SIA