Durante questa pandemia, uno degli argomenti più dibattuti sono stati i viaggi. Per molti viaggiare è visto come uno stacco dalla quotidianità, che si verifica spesso nei periodi di ferie e, negli ultimi anni, anche nei cosiddetti “city break”, ovvero piccoli viaggi della durata di un weekend. Ma il viaggio, spesso, è anche un momento della propria attività lavorativa.
A causa della pandemia dovuta al virus Covid-19, questa possibilità si è ovviamente notevolmente ridotta; sono state infatti emanate norme e restrizioni, per garantire gli spostamenti in totale sicurezza.
Negli ultimi due anni, una gran parte della popolazione italiana non ha potuto programmare viaggi, sia di natura scolastica, lavorativa o di semplice relax.
Abbiamo sperimentato il lockdown e la creazione di zone di colore differente, a seconda della gravità, che hanno impedito o solo limitato i nostri spostamenti, per evitare la diffusione del virus.
Gradatamente poi, soprattutto grazie all’introduzione della vaccinazione di massa, si è assistito ad una riapertura in sicurezza, attuando comunque molte precauzioni.
Il nostro Paese, in particolare, ha sviluppato varie strategie di apertura attraverso le quali ha lentamente riaperto le proprie porte sia ai turisti che a chi viaggia per lavoro.
Tra le misure adottate, ricordiamo alcune delle più recenti, come il Super green pass (3 dosi di vaccino) e l’utilizzo delle mascherine FFP2.
Le norme sono in continua evoluzione, tenendo conto del decorso della pandemia, e anche mentre scrivo si stanno progettando misure specifiche per il diffondersi della variante chiamata Omicron.
Parlando specificamente dei viaggi di lavoro, possiamo dire che, anche se durante il 2021 si sono ridotti notevolmente, questa riduzione ha però prodotto lo sviluppo di videochiamate e videoconferenze che hanno portato un miglioramento climatico.
Per quanto riguarda invece i viaggi per svago e/o relax, all’inizio molti si sono chiesti se ne valesse la pena, ma durante l’estate sono stati tanti gli Italiani a viaggiare, anche se presso mete più vicine.
Resta totalmente incerta la questione per i prossimi mesi, trattandosi di una guerra non ancora vinta.
Leonardo Dellacqua, 3C TUR