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domenica, Dicembre 7, 2025
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Politicamente corretto: meglio non abusarne

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Circa il 45% degli italiani è contro il concetto di “politically correct” e lo definisce un’ipocrisia, mentre la restante parte ne difende il valore; così ci dice un sondaggio riportato su IlGiornale.it. Chi ha ragione?

Quello del politicamente corretto è un tema molto chiacchierato, che ha lo scopo di limitare la violenza verbale e mantenere un atteggiamento di inclusione degli individui di diverse etnie, credo, orientamento, portatori di disabilità, ecc.

“L’uomo della strada” si è schierato principalmente in due fazioni a riguardo: chi pensa che sia “un bavaglio alla libertà d’espressione” e chi pensa che sia un modo riguardoso per rispettare le minoranze.

politicamente corretto, le parole hanno un pesoOvviamente c’è anche chi non prende una posizione netta e difende in parte entrambi gli schieramenti, affermando che l’approccio sia corretto in sé, ma che ne si faccia un uso sconsiderato.

Entrando nel dettaglio, lo stesso sondaggio ci dice che se circa il 45% degli italiani è contro al politicamente corretto, il 38% è invece favorevole, mentre il 17% non ha nessun pensiero a riguardo o non ha interesse a comunicarlo.

Dicevamo all’inizio: chi ha ragione? Dato che ognuno ha una propria opinione, la risposta non può essere certa, ma in parte possiamo considerarle valide entrambe.

L’importante è che non si tratti di un fatto puramente linguistico, legato solo alla forma e al “come dire”, ma che dietro ci siano un pensiero coerente e un modo di agire rispettoso delle singole differenze.

È giusto che vengano usati termini non offensivi, al fine di compiere un passo avanti versodeprivation of liberty - politically correct ideali di uguaglianza e rifiuto dei pregiudizi, ma essendo il politically correct un’arma a doppio taglio, bisogna  farne un uso diligente e non abusarne.

Nel mirino dei fautori del politically correct sono finite recentemente addirittura molte creazioni Disney, come per esempio il cartone animato “Peter Pan”, accusato di razzismo a causa dell’uso del termine “pellerossa”, considerato non rispettoso nei confronti della comunità dei nativi americani. A parer mio, bisogna però tenere conto che il cartone è stato creato negli USA nel 1953, quando ancora vi erano numerosi episodi di segregazione razziale e la sensibilità dei singoli era molto differente. Nessuno, a quell’epoca avrebbe infatti trovato il termine “pellerossa” razzista ed offensivo.

È bene quindi che il politically correct venga usato in modo appropriato e contestualizzato.

In Italia, secondo i dati a nostra disposizione, i Millennial e Centennial comprendono di più questa ideologia rispetto alla Generazione X. La ragione molto probabilmente dipende dal fatto che le generazioni precedenti sono state cresciute in modo diverso e in tempi in cui stop racism - politically correctc’erano modi di pensare differenti.

Che piaccia o meno, il mondo di oggi va verso il politicamente corretto e non solo per quanto riguarda la scelta del lessico ma, più in generale, nel modo di vivere; proprio per questo non serve, a mio giudizio, una “caccia alle streghe” sterile su quello che è stato in passato.

Se ci si ostina a sottolineare le differenze, non si avrà mai uguaglianza; sarà invece proprio quando si smetterà di evidenziarle e di parlarne, a volte anche a vanvera, che si potrà definire raggiunta la cosiddetta parità.

Eleonora Re, 4A AFM

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